Digitalizzazione tra gli odontoiatri: tra diffidenza e progresso tecnologico
Nelle scorse settimane abbiamo parlato di rivoluzione digitale e delle tecnologie sviluppate per migliorare i servizi offerti dagli studi dentistici, soprattutto in fase di diagnosi, ma anche per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione effettiva delle protesi dentali.
Oggi mi piacerebbe raccontare qual è oggi la situazione negli studi dentistici italiani e nei laboratori odontotecnici. Quanto è stato fatto per digitalizzazione di questi ambienti e quanti professionisti, invece, rimangono reticenti al cambiamento e per quali ragioni.
Secondo i dati in mio possesso sono dotati di ortopantomografo circa il 50% degli studi dentistici, mentre il 30% ha a disposizione un macchinario per la Tac Cone Beam.
Molto è stato fatto, tutto è ancora da fare, è una frase che mi piace ripetere per spronarmi e per spronare i protagonisti del settore. I numeri sono buoni, ma i dati che abbiamo sono quelli riguardanti gli anni passati. Ad esempio per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia cad-cam abbiamo assistito a una forte impennata negli anni 2015-2017, anno in cui erano disponibili incentivi fiscali per dotarsi di questi apparecchi. Ma non sono ancora apprezzabili i frutti di questi investimenti.
Quello che noto da parte degli odontoiatri è una forte necessità di assistenza.
Ok, gli strumenti più all’avanguardia, esistono, sono performanti e sul lungo periodo certamente porteranno al rientro dell’investimento e ad un’ottimizzazione dei profitti, allora cosa manca? Spesso c’è molto timore. L’insicurezza umana di non essere in grado di stare al passo con i tempi. Se lo strumento è già perfetto, l’uomo deve imparare a utilizzarlo alla perfezione per raccoglierne i frutti desiderati.
Immaginate di aver svolto la vostra professione in maniera eccellente per decenni e che tutto ad un tratto vi si dice che le regole del gioco sono cambiate e che dovrete tornare a imparare, formarvi, crescere. Per molti professionisti può essere stimolante, altri soffrono di più il cambiamento, per quanto necessario. E io credo sia del tutto legittimo e comprensibile.
Il bello del mio mestiere è la capacità di agevolare, non solo l’acquisto, ma soprattutto il passaggio da un metodo di lavoro tradizionale a uno più tecnologico e digitale. Quello di cui c’è bisogno è il supporto. Un supporto costante e una chiarezza nel passaggio di informazioni. Dal canto mio ho spiegato proprio recentemente come ho cercato di utilizzare la tecnologia a mio favore per migliorare la comunicazione nel mio mestiere e la fase di supporto a tutti i miei clienti.
Sul mio sito marcozito.it trovate tutti i manuali di utilizzo e le caratteristiche dei macchinari che trattiamo; Carestream, inoltre, si impegna a veicolare quanto più materiale didattico e informativo possibile e a organizzare seminari e incontri specifici per illustrare funzionalità e utilizzo pratico delle tecnologie che commercia.
Questo è il minimo che si può fare per supportare i professionisti di un settore che ha subito una rivoluzione che se colta e accettata con entusiasmo e coscienza può rendere il settore dentale migliore, più preciso e più popolare. Un progetto di sviluppo bellissimo che deve coinvolgere tutti, dall’ambito commerciale a quello tecnico e che deve, infine, soddisfare il paziente, colui che più di tutti gioverà di questa crescita.
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